SOMMARIO

1. Controllo sicurezza sul lavoro e assistenza

2. Infortunio sul lavoro come funziona

CONTROLLO SICUREZZA SUL

LAVORO E ASSISTENZA

La gestione della Sicurezza sul Lavoro è sotto la diretta responsabilità del Datore di Lavoro, in quanto attore che coordina la macchina della prevenzione nell’ambito dell’unità produttiva. Le figure del Responsabile per il Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), del medico competente, del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e degli addetti all’antincendio e al primo soccorso, sono coinvolte nel meccanismo di organizzazione della Sicurezza sul Lavoro. La predisposizione dell’apparato di prevenzione nell’impresa, può contemplare anche gli Organi di Vigilanza interni.

A differenza degli Organi di Vigilanza pubblici, questi possono essere costituiti dal personale stesso dell’impresa. Cambiano le competenze e le modalità operative, ma si conserva il fine comune di collaborare nell’adeguamento delle unità produttive alle indicazioni del Testo Unico della Sicurezza. Come negli organi di vigilanza istituzionali, anche quello interno ha il compito di segnalare i punti deboli nell’applicazione della normativa in materia di Sicurezza sul Lavoro.

La modalità operativa comporta quindi la segnalazione presso la ASL territoriale, in seguito all’attenzionamento di RLS e RSPP. La presenza degli organi di vigilanza interna, può costituire un sostanziale punto di forza per la realtà aziendale. Se si considera ogni contesto produttivo, una attività di vigilanza interna può fungere da cuscinetto tra il Datore di Lavoro, l’Ufficio Tecnico, i responsabili per la sicurezza e gli organi di controllo istituzionali. Una costante verifica, comporta un adeguamento degli impianti e delle strutture itinere.

Ne deriva quindi un minore impatto in termini di risorse a fronte di un guadagno in sicurezza per l’intera unità produttiva. Nell’esempio di una gestione modulare dei sistemi di Sicurezza sul Lavoro, la vigilanza interna consente un adattamento dinamico dei Sistemi di Protezione in virtù delle esigenze di produzione e degli adeguamenti alla normativa vigente. Agli organi di vigilanza e controllo, si aggiungono le figure di assistenza e consulenza in materia di Sicurezza sul Lavoro.

A tal proposito è utile ricordare il ruolo dell’INAIL e del corpo dei vigili del fuoco, non solo in ottica sanzionatoria, ma dell’informazione attiva tramite attività di tutorato, con workshop e seminari tematici. Questi costituiscono strumenti dal particolare potenziale intrinseco, soprattutto nel corso delle fasi di avvio e adeguamento degli impianti. Tali fonti, si possono accompagnare alla gestione professionale del comparto sicurezza, mediante la collaborazione con un consulente ad hoc in materia di prevenzione.

L’attività di controllo è ben dettagliata nell’art 31 del Decreto Legs. 81/08. La verifica della Sicurezza sul Lavoro, può essere avviata in seguito ad eventuali specifici quali, ad esempio, la denuncia di infortunio sul lavoro, la segnalazione da parte dei sindacati, del RLS o degli organi di vigilanza interni o in caso di malattie professionali. L’ispezione prevede l’analisi dei luoghi, dei Sistemi di Protezione adottati a finalità di prevenzione, delle documentazioni dei macchinari e delle certificazioni di sicurezza prodotte dall’impresa attenzionata. Il tutto viene riportato in un verbale consultivo dell’ispezione. Responsabili per eventuali inottemperanze sono quindi, il Datore di Lavoro, il medico competente, i dirigenti e i preposti per la Sicurezza sul Lavoro (RSPP/RLS).

INFORTUNIO SUL LAVORO

COME FUNZIONA

L’intera macchina della Sicurezza sul Lavoro, comporta una collaborazione tra aziende e organi di vigilanza per limitare i traumi a carico di lavoratori e utenti. Il funzionamento di questo connubio, mira ad azzerare gli infortuni sul lavoro. Sebbene questo sia il target è bene dettagliare l’argomento per garantire tutte le tutele del caso. La legge definisce l’infortunio sul lavoro come l’evento traumatico, conseguente a causa violenta e correlato allo svolgimento dell’attività lavorativa, da cui derivi una lesione che impedisca al soggetto di lavorare per più di tre giorni.

L’infortunio sul lavoro, corrisponde ad un evento traumatico che comporti conseguenze dirette sullo stato di salute o sulla vita del lavoratore. L’evento deve essere direttamente correlabile all’attività lavorativa e al tragitto del lavoratore dell’abitazione al luogo di lavoro. Vige l’obbligo di tutela assicurativa del lavoratore, lo strumento garantisce le prestazioni sanitarie specialistiche e permette l’indennizzo proporzionato alla gravità dell’infortunio.

Il tutto segue un iter che passa attraverso l’apertura della pratica di infortunio. Sebbene appartengono alla Sicurezza sul Lavoro è bene distinguere i concetti di infortunio sul lavoro e malattia professionale. L’infortunio sul lavoro è un peggioramento acuto e violento dello stato di salute del lavoratore. La malattia professionale si riconduce all’esposizione continuativa ad un fattore di rischio lavorativo che produca, a lungo andare, l’alterazione dello stato di salute del lavoratore. È ricorrente e attuale l’esempio dell’inosservanza delle tutele acustiche mediante sistemi di isolamento (Cabine Acustiche) nel caso di macchinari rumorosi.

  1. Il lavoratore che non adotti sufficienti tutele preventive, andrà incontro ad una malattia da ipoacusia di natura professionale.
  2. È diverso invece il caso in cui, per uno scoppio o un evento rumoroso vicino alla postazione, il lavoratore sia esposto ad una sollecitazione meccanica tale da produrre una lesione timpanica.

Il primo caso descrive la malattia professionale, nel secondo caso si tratta invece di Infortunio sul Lavoro. Entrambi produrranno i presupposti per una segnalazione agli organi di vigilanza dell’inosservanza delle norme per la Sicurezza sul Lavoro. La gestione dell’infortunio sul lavoro è collegata ad un iter preciso. In seguito all’evento acuto, il lavoratore è tenuto a trasmettere al Datore di Lavoro il certificato medico, rilasciato in sede in primo intervento. Lo stesso lavoratore deve sottoporsi ad una visita da parte del medico competente presso l’ambulatorio INAIL, qui verrà rilasciato un certificato medico di proroga o di chiusura dell’infortunio da trasmettere al Datore di Lavoro.

È precisa responsabilità del Datore di Lavoro la comunicazione dell’infortunio sul lavoro se i giorni di prognosi del lavoratore sono superiori a tre. Il datore di lavoro è tenuto alla presentazione del relativo modulo all’INAIL entro due giorni dalla ricezione del certificato medico da parte del lavoratore. In caso contrario, l’omissione viene sanzionata amministrativamente. Diverso è il caso dell’infortunio sul lavoro del lavoratore autonomo, il ritardo della comunicazione comporta il mancato riconoscimento dell’indennità per i giorni antecedenti alla comunicazione.

prevenire-infortuni-sul-lavoro-protezioni-safety-guards

Approfondisci questi argomenti:

Scopri tutto sul datore di lavoro

Scopri tutto sui sistemi di protezione

Scopri tutto sulle protezioni industriali e la sicurezza sul lavoro